Piol: “Il futuro? A numero chiuso, più sicuro e divertente per tutti!”

Il bilancio di Piol: “Ormai venire alla 24 ore di Feltre è un cosa pazzesca”

Il futuro? A numero chiuso a garanzia dello spettacolo e della sicurezza

            “Credo che mai come quest’anno la 24 ore sia stata un grande spettacolo per la città. Abbinare la manifestazione alle charity contribuisce a sostenere progetti benefici e a portare personaggi famosi. Negli ultimi anni correre la Castelli24h è diventato un happenning per campioni di ciclismo, personaggi della moda, dello spettacolo, del giornalismo. Dopo il passaggio di Jovanotti venire a Feltre è diventata una cosa pazzesca!”

La stanchezza si fa sentire il giorno dopo la Castelli24h che ha portato a Feltre 60 squadre e 30 only one “solitari” da tutta Italia per pedalare nel circuito di 1850 m attorno alle mura storiche della città. Ma Ivan Piol, presidente del comitato organizzatore è molto soddisfatto e l’eco del successo dell’evento risuona ancora nei social della genete comune e dei moltissimi vip che hanno popolato la città negli ultimi tre giorni: “La 24 ore di Feltre è una festa nel salotto buono della città, una festa dove la gente pedala e fa sport ma si diverte, fa festa, sta assieme, fa aggregazione, c’è musica, divertimento, solidarietà, è diventata l’occasione per far conoscere realtà benefiche importanti, per fare del bene. Sono tutti gli ingredienti magici che hanno dato una vera e propria svolta all’evento. E la prova è proprio Jovanotti che ha chiesto lui all’amico Paolo Kessisoglu di poter correre nella sua squadra perché voleva sostenere il suo progetto e poi gli avevano detto che la 24 ore era pure divertente. E’ questa la sostanza del messaggio che vogliamo trasmettere con la Castelli24h”.

Come ha scritto qualcuno, Ivan Piol è al volante di un’auto che anche altre otto persone aiutano a far funzionare in strada: è il comitato organizzatore formato da Andrea Parteli, Graziano Maccagnan, Ernesto De Martini, Dino Vettorel, Dario De Bortoli, Gabriele Pitton, Cristian Scopel e Anna Valerio. E se fosse un sidecar a bordo ci sarebbe anche la famiglia Cremonese.

 “Il mio grazie va a loro che sono al mio fianco e mi supportano anche quando porto avanti idee che magari capiscono quando prendono forma, ma si fidano di me – dice Piol –  un grazie speciale va anche alla famiglia Cremonese che ci sostiene con entusiasmo in tutte le iniziative. Ma in questi giorni cosi impegnativi devo ringraziare anche chi ha gestito le cucine per due giorni supportando lo staff e le centinaia di ospiti che avevamo coordinati dall’inesauribile Erica Scarton con il suo staff, gli amici alpini di Farra, il quartiere Santo Stefano e lo stakanovista della spina della birra avvocato Luciano Licini presente ogni anno da sempre. Il mio grazie al personale sanitario e a quello che ha garantito la sicurezza dell’evento anche di notte. E a tutti gli altri volontari che hanno contribuito al successo dell’evento”.

Il futuro della 24 ore è sicuramente una manifestazione a numero chiuso.

“Qualcuno in questi giorni ricordava che alcuni anni fa avevamo 100 squadre – spiega Piol – è vero, ma dopo queste due ultime edizioni ci siamo resi conto che alla fine il numero perfetto sono 60 squadre e 30 only one. E questo diventerà il tetto massimo di iscrizioni che accetteremo nel futuro perché è la giusta partecipazione per garantire la sicurezza di tutti, non ci sono pericoli o grupponi scatenati, a livello sportivo è più fluida e spettacolare. Le pochissime uscite del servizio sanitario lo confermano. Continueremo su questa strada”. 

Infine l’ultimo orgoglio: la vittoria del trofeo più importante della manifestazione, quello della Castelli24h che torna in casa grazie alle ragazze della squadra PedaleFeltrino#chic.

“Sono particolarmente orgoglioso che per la seconda volta le donne del Pedale siano salite sul gradino più alto del podio della 24 ore nella categoria femminile. E’ stata una grande emozione per me come presidente e per i ragazzi della società. Anche in questo caso ha vinto una soluzione innovativa perché abbiamo unito l’anima della mountain bike con quella della strada, le generazioni giovani con quelle adulte e alla fine ne è uscita una squadra affiatata ed entusiasta. Con la ciliegina finale del podio finale”.

Cala il sipario e se ne alza un altro e da domani sarà granfondo Sportful Dolomiti Race: attesi a Feltre oltre 3.000 ciclisti da tutto il mondo.

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